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Presentazione ANACAPRIParlare di Capri è difficile: le sue marine, gli scogli, le grotte sono così celebrati, le rovine delle ville romane, gli aspetti dell'ambiente tradizionale così noti, che non si può aggiungere nulla che non sia ripetizione o parafrasi di altri scritti. Lasciamo quindi all’iniziativa del turista la ricerca e la scoperta dei quadri naturali, del tipico paesaggio urbano, dei resti dell’antichità classica, proponendogli invece un itinerario caprese insolito e ricco di sorprese: la scoperta di alcune chiese antichissime, testimonianza di una tradizione artistica che anche a Capri, come in tutta l’Italia meridionale ha lasciato documenti di grande interesse non solo per lo studioso ma anche per il visitatore che qui li ritrova in un ambiente naturale fortemente suggestivo. La prima di queste chiese è S. Costanzo a Marina Grande: risale al X sec. e, nonostante alcune aggiunte trecentesche, conserva tutti i caratteri dell’architettura bizantina, soprattutto nel disegno delle archeggiature del tiburio, nella pianta originariamente a croce greca, nell’intero impianto spaziale. Le colonne che sorreggono il tiburio sono oggi poveri elementi che hanno sostituito i quattro splendidi esemplari in porfido provenienti da ville romane e tolti nel '700. Nella Chiesetta di S. Maria delle Grazie, anch’essa probabilmente del X sec. ci troviamo invece di fronte a un impianto basilicale a tre navate. Questa chiesa sorge nel centro di Capri, in Via Fuorlovado, in mezzo ad un labirinto di stridette in cui appare vivacissimo il carattere dell'architettura tradizionale caprese. All'esterno nulla lascia supporre il grande interesse di questa chiesetta, ma appena entrati si rimane colpiti dall’insolito aspetto architettonico. Le tre navate sono divise da rocchi di colonne e bellissimi capitelli provenienti da qualche edificio di epoca romana. Nell'absidiola di destra un affresco raffigurante la Vergine col Bambino tra due figure di Santi appartiene a quella scuola pittorica napoletana del trecento che fu influenzata dai modi degli artisti senesi. Lasciando l'abitato di Capri, ci si incammina verso il Monte S. Michele, dove anticamente sorgeva un edificio romano, forse un palazzo imperiale, di cui resta un complesso di cisterne. ln una di queste, coperta da una volta a botte, nell'alto medioevo fu ricavata una Chiesa dedicata a S. Michele Arcangelo. Oggi quasi nulla è rimasto del sacello, ormai chiuso al culto, all’infuori dell’ambiente con la volta romana e un accenno dell’abside diruta su cui troviamo ancora figure di Santi, resti di bellissimi affreschi dell’XI sec. Sovrapposti a due strati di pitture precedenti che testimoniano la trasformazione della cisterna in chiesa fin dall’alto medioevo. Scendendo da Monte S. Michele, troviamo una piccola chiesa che, dopo la soppressione, del sacello dell’Arcangelo, che abbiamo visto or ora, ne ha assunto il titolo. Anche questa conserva caratteri orientali nelle cupole estradossate e nelle finestrelle disposte in modo da ottenere nell’interno quella luce diffusa, irreale, tipica dell’architettura bizantina; e forse è di poco posteriore a S. Costanzo. Infine S. Maria Cetrella, abbarbicata sul fianco di Monte Solaro, è un insieme di volumi disposti in modo che si direbbe casuale, elemento pittoresco in un paesaggio incantevole. A nord-ovest il golfo si chiude con un complesso di isole e promontori che si compongono fra di loro in un paesaggio di un fascino incredibile.
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