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Presentazione BARANO D'ISCHIA

L’isola di Ischia chiude il golfo di Napoli sul lato occidentale, costituendo il punto naturale di approdo per le genti venute d’oltremare, se si considera che attraverso gli scali intermedi di Vivara e di Procida é assai breve la sua distanza dal Capo Miseno. Insieme a queste due isole e a differenza di Capri, appartiene allo stesso sistema vulcanico della regione flegrea, con cui ha in comune notevoli manifestazioni endogene, dalle fumarole (celebri quelle della spiaggia dei Maronti, 4 km a sud-ovest di Barano) alle sorgenti minerali che sgorgano soprattutto nel tratto compreso fra Casamicciola, Lacco Ameno e Forio; un vulcano oggi spento è il Monte Epomeo (alto m 790), di cui si ricordano nell’antichità ripetute eruzioni che colpirono la fantasia degli autori classici. La più  significativa per le implicazioni di carattere archeologico fu l’eruzione di Zaro presso Lacco Ameno, che seppellì in età protostorica la parte nord-occidentale dell’isola e sulle cui lave si stabilì la necropoli di San Montano pertinente al più antico insediamento coloniale euboico. Di un’altra eruzione verificatasi al tempo dello storico siceliota Timeo - prima meta del IV secolo a.C. - dà notizia Strabone.