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PALAZZO REALE - Napoli

PALAZZO REALE - Napoli

Nel 1600 il vicerè Fernando Ruiz de Castro, conte di Lemos diede inizio alla fabbrica del nuovo Palazzo Reale di Napoli. La ragione fu la preannunciata visita di Filippo III di Spagna, poi non avvenuta, ai suoi domini napoletani, dal momento che le varie sedi vicereali (Castelcapuano, Castelnuovo e Castel dell’Ovo), compreso Palazzo Vecchio, non apparivano adatte ad ospitare il sovrano. I lavori per il nuovo palazzo furono affidati a Domenico Fontana il 13 agosto 1595. In precedenza egli aveva già realizzato l’apertura della strada della Marina, lo sventramento di Largo di Castello e la sistemazione della strada di Santa Lucia. Tra il 1611 ed il 1613 Giovan Battista Caracciolo, Giovanni Balducci e Belisario Corenzio dipinsero alcune sale del palazzo; l’ultimo vi lavorò pure tra il 1622 ed il 1629. Sul finire degli anni venti del XVII secolo l’edificio era ormai abitabile. Ma nel XVIII secolo il palazzo fu restaurato da Luigi Vanvitelli. Alcuni archi sulla facciata furono trasformati in nicchie poiché il celebre architetto riteneva che l’edificio fosse poco stabile. Più tardi poi Gioacchino Murat e Carolina Bonaparte decorarono il palazzo reale con mobili in stile Impero e porcellane. Nel 1837 scoppiò un terribile incendio che distrusse parte dell’edificio. Questa è la ragione per la quale furono effettuati altri lavori di rinnovo ad opera di Gaetano Genovese. Il Palazzo Reale di Napoli fu anche danneggiato durante la seconda guerra mondiale e poi di nuovo restaurato. Nel 1888 il re di Napoli, Umberto I collocò negli archi della facciata 8 statue che rappresentano i re più importanti delle diverse dinastie che si susseguirono sul trono di Napoli: Ruggero il Normanno, Federico II di Svevia, Carlo I d’Angiò, Alfonso I d’Aragona, Carlo V di Spagna, Carlo di Borbone, Gioacchino Murat, Vittorio Emanuele II di Savoia.

Oggi il Palazzo Reale di Napoli accoglie al piano nobile (primo piano) il Museo ed una importante Biblioteca Nazionale.

Per ciò che concerne il museo, è difficile descriverne ogni ambiente, ma certamente degni di nota sono il Teatro, la Sala del Trono e la Sala del Gran Capitano.

Il Teatro:
Inizialmente sala da ballo, questo ambiente fu trasformato in Teatro Reale da Ferdinando Fuga nel 1768. Questa trasformazione ebbe luogo quando il re di Napoli Ferdinando IV di Borbone sposò Maria Carolina d’Austria. Fu decorato in stile rococò e le statue in cartapesta che circondano la sala rappresentano le Muse, Minerva, Apollo e Mercurio. E’ meta di incontri internazionali e nel 1994 i rappresentanti del G7 si riunirono in questo teatro. Parzialmente distrutto da una bomba durante la seconda guerra mondiale, il teatro fu restaurato nella seconda metà del secolo scorso.

La Sala del Trono:
La Sala del Trono è in stile Impero e risale al 1850. Sulla volta 14 figure femminili simboleggiano i vari distretti del Regno di Napoli. Di fronte al trono è posto un ritratto del re di Napoli Ferdinando I di Borbone che indica la chiesa di San Francesco di Paola. Alla destra e alla sinistra del trono due pitture ad olio rappresentano gli ambasciatori di Tripoli e della Turchia. La sala custodisce anche un’altra tela che raffigura il re d’Italia Vittorio Emanuele III, nato in questo palazzo nel 1869.
Il lampadario è di cristallo di Boemia.

La Sala del Gran Capitano:
La Sala è dedicata a Don Salvo de Cordoba, il capitano spagnolo che conquistò il regno di Napoli nel 1503. Da allora Napoli perse il suo ruolo di capitale del regno per divenire una delle tante città dei domini spagnoli.
La volta fu dipinta da Battistello Caracciolo e raffigura il gran capitano.
Nella stessa stanza è custodita la tela col ritratto di Pier Luigi Farnese del Tiziano.

 
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