Lo splendido edificio fu progettato verso la metà del ‘400 da Filippo Brunelleschi per Luca Pitti, ricco mercante fiorentino. La costruzione originale constava di tre piani a bugnato per una larghezza di solo sette finestroni ( quelli centrali, sopra il portone d’ingresso). Il palazzo fu ristrutturato e ingrandito nel secolo successivo dai nuovi proprietari: i Medici, che vi si stabilirono a partire dal 1550; contemporaneamente ebbe luogo la sistemazione del giardino di Boboli (sul retro) ad opera del Tribolo. Altre trasformazioni seguirono nel ‘6-‘700. Palazzo Pitti ospita collezioni artistiche di eccezionale importanza: la Galleria Palatina che conserva l’aspetto di una quadreria secentesca, ricca di inestimabili capolavori; gli Appartamenti Monumentali; la Galleria d’Arte Moderna e il Museo degli Argenti, con i suoi preziosi oggetti di oreficeria, vetri e gemme, il Museo delle porcellane; la Galleria del Costume e il Museo delle Carrozze. Dal portale centrale di Palazzo Pitti si entra nel Cortile dell’ Ammannati; uno scalone a destra sale al primo piano dove si trova la Galleria Palatina, una delle maggiori raccolte d’arte in Italia. Le opere sono distribuite in 25 sale ornate di stucchi, affreschi di Pietro da Cortona e Ciro Ferri e raffinati arredi.

Diamo di seguito un cenno sulle opere principali (i nomi delle sale derivano dal soggetto dell’affresco nel soffitto di ognuna). Sala di Venere: al centro la Venere italica del Canova; due Marine di Salvator Rosa; il Concerto, attribuito variamente a Tiziano, Giorgione o ad altro artista della cerchia dei due maestri veneti; la Bella di Tiziano; il Ritorno dei Contadini dai campi e Ulisse nell’isola dei Feaci di Rubens. Sala di Apollo: i Ritratti di Carlo I d’Inghilterra e la moglie di Van Dyck; la Maddalena e il Ritratto di Gentiluomo più noto come l’Uomo dagli occhi grigi di Tiziano; la Sacra Famiglia di Andrea del Sarto e Cleopatra di Guido Reni. Sala di Marte: la drammatica tela con Le Conseguenze della Guerra di Rubens e, dello stesso autore, I quattro Filosofi; la delicata Madonna col Bambino del Murillo; ritratti di Van Dyck, Veronese e Tiziano. Sala di Giove: la semplice Madonna del Sacco del Perugino; la Deposizione dalla Crocedel savonaroliano Fra’ Bartolomeo; l’elemento Ritratto di Guidobaldo della Rovere del Bronzino e la stupenda Velata di Raffaello, identificata da alcuni con la celebre “Fornarina” amata dal pittore. Sala di Saturno: altri capolavori di Raffaello, come i Ritratti di Agnolo e Maddalena Doni, La Madonna del Granduca, il Ritratto di Tommaso Inghirami e la notissima Madonna della Seggiola.