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Presentazione SORANO

Saturnia, Sovana e Sorano

L’itinerario percorre la parte più selvaggia e solitaria della Maremma toscana, terre da vino e di memorie etrusche. Da Grosseto  si imbocca in direzione sud-est la statale 322, si attraversa Scansano e da Montemerano, con una deviazione, si giunge a Saturnia, nota località termale frequentata per le acque sulfuree (37,5°) utili nella cura di numerose affezioni.La tradizione la indica come la più antica città della penisola italica, fondata dallo stesso dio e mitico re da cui prese il nome. Appartenuta agli etruschi e poi ai romani, non si risollevò più dopo che Siena la distrusse nel XIV secolo (i senesi tentarono inutilmente di farla rifiorire nel secolo successivo; ad essi si deve la cinta muraria quattrocentesca, tuttora visibile, eretta sui resti delle antiche mura forse pre-etrusche). Poco lontano é un’interessante necropoli con piccole tombe di semplice travertino. Proseguendo sulla stessa strada si arriva a Sovana.

Cittadina di grande fascino  immersa nel silenzio delle sue stradine medievali. Di antiche origini, fu città etrusca e poi romana, raggiungendo il massimo splendore nel Medioevo, sotto gli Aldobrandeschi. La decadenza ebbe inizio nel XIV secolo, quando passò agli Orsini, e prosegui’ sotto Siena che se ne impadroni’ nel secolo successivo. Il passaggio della sede vescovile a Pitigliano (1660) e l’imperversare della malaria non contribuirono a migliorare le cose, nonostante le misure prese dal successivo governo granducale per risollevare le sorti del paese. Vi nacque Gregorio VII il famoso papa (1073- 1085) della “lotta per le investiture”.  Entrati in paese, ci si imbatte nei resti della medievale rocca degli Aldobrandeschi. Percorrendo la più importante via cittadina, fiancheggiata da piccole case di epoca medievale, si giunge in piazza del Pretorio sulla quale sorgono il duecentesco Palazzo Pretorio, rimaneggiato nel XV secolo e in epoche successive, il Palazzo Bourbon del Monte, del secolo XVI e la piccola chiesa di Santa Maria, eretta in forme romaniche nel XII secolo, nel cui interno, si conserva un bel ciborio dei secoli VIII-IX, tra i pochi esempi di arte preromanica in Toscana.  All`uscita del paese è il Duomo, sormontato da una cupola esternamente rivestita da un tiburio ottagonale; eretto tra il XII e il XIV secolo, ha un bel portale finemente scolpito (fianco sinistro) e un maestoso interno a tre navate scandito da pilastri con bei capitelli. Nelle vicinanze del paese si trova un’importante necropoli etrusca, con tombe generalmente a camere risalenti per lo più ai secoli IV-III a.C. Poco oltre a Sovana, un bivio conduce a sinistra a Sorano, a destra a Pitigliano.

Sorano, pittoresco paesino dall’inalterato aspetto medievale  sorto, come Pitigliano, su una rupe tufacea affacciata sulla valle del Lente. Centro etrusco, passò nel Medioevo dagli Aldobrandeschi agli Orsini entrando poi a far parte, all’inizio del XVII secolo, del Granducato di Toscana. Sulla piazza principale sorge la chiesa parrocchiale, rifatta secondo il gusto neoclassico. Attraverso un vicino portale cinquecentesco si entra in un grazioso cortile che é quanto resta dell’antico Palazzo Comitale, dimora dei signori del luogo prima dell’ampliamento della quattrocentesca Rocca degli Orsini che domina dall’alto l’abitato, offrendo un esteso panorama sulla zona circostante.