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VISITARE VENEZIA

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PIAZZA SAN MARCO

Piazza San Marco

La Piazza San Marco (la Piazza per definizione) ha rappresentato sempre il luogo centrale della vita della città; con la Basilica e il Palazzo è stato il cuore religioso e politico di Venezia. La facciata di Palazzo Ducale e l'antistante Piazzetta facevano da sfondo, in passato, alla fastosa cerimonia dello sposalizio tra Venezia e il mare. Il giorno dell'Ascensione, il Doge e le personalità più in vista salivano a bordo del Bucintoro, la mitica imbarcazione dogale, e raggiungevano l'Adriatico, all'altezza del porto del Lido. Qui il Doge gettava in mare l'anello, a simboleggiare l'unione di Venezia con l'acqua, e pronunciava la formula solenne: "Ti sposiamo, o mare, in segno di vero ed eterno dominio". Oggi Venezia non esercita più il suo dominio sul mare. Le testimonianze del suo passato grandioso sono divenute parte di una scenografia fantastica, quasi irreale. La città e la sua storia hanno assunto la dimensione del mito e Venezia, oggi, oltre a rappresentare un patrimonio inestimabile d'arte e cultura, è soprattutto un'esperienza unica ed eccezionale.

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BASILICA DI SAN MARCO

Basilica San Marco

La Basilica di San Marco a Venezia è la chiesa più famosa del capoluogo veneto. È il più noto esempio di architettura bizantina in Italia. Si affaccia su Piazza San Marco ed è adiacente e collegata al Palazzo dei Dogi. Inoltre è la sede del patriarca di Venezia dal 1807. La prima Chiesa dedicata a San Marco fu un edificio temporaneo edificato dove ora si trova il Palazzo dei Dogi, costruito nel 828 quando i mercanti veneziani acquisirono le reliquie di San Marco Evangelista da Alessandria d'Egitto. Questo edificio venne sostituito da una nuova chiesa sita nel luogo attuale e costruita nel 832, questa però andò in fiamme durante una rivolta nel 976 e quindi nuovamente edificata nel 978. La base della basilica attuale risale nel 1063. Il bottino del sacco di Costantinopoli nel corso della Quarta Crociata arricchì il tesoro della basilica e fornì arredi di grande prestigio, fra cui i celebri cavalli bronzei che provengono dall'ippodromo della capitale dell'Impero Romano d'Oriente e che ora sono esposti al di sopra del portale maggiore. L'attuale aspetto della basilica è il frutto degli interventi compiuti tra l'undicesimo e la fine del quattordicesimo secolo e costituisce un tutto unitario e coerente tra le varie esperienze artistiche a cui è stata soggetta nel corso dei secoli. Si nota inoltre la presenza di ornamenti di ispirazione bizantina, la ricchezza di colore e di aperture. La pianta della basilica è a croce greca con cinque strutture quasi incastrate l'una nell'altra ciascuna con una cupola e convergenti in una cupola centrale. L'illuminazione sembra irreale e mette in risalto la ricchezza decorativa data dalle molte suppellettili sacre dalla pavimentazione marmorea e dai mosaici.

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PALAZZO DUCALE

Palazzo Ducale

Il Palazzo Ducale è uno dei tanti simboli della città di Venezia. Fu eretto presumibilmente nei secoli X e XI sulla base di un nucleo centrale fortificato costituito da un corpo centrale e da torri angolari; attorno a tale nucleo si sviluppò quello che è uno dei capolavori del gotico veneziano. La prima grande ristrutturazione, che trasformò la fortezza originaria in un elegante palazzo privo di fortificazioni, fu operata nel XII secolo dal Doge Sebastiano Ziani. Sotto il dogado di Bartolomeo Gradenigo (1339 – 1343), il palazzo cominciò ad assumere la forma attuale. Un'aggiunta importante (la Porta della Carta, su progetto degli architetti Giovanni e Bartolomeo Bon (gli autori della Ca' d'Oro) fu terminata nel 1442. La parte interna (cioè quella sul lato del rio di Palazzo che termina col Ponte della Paglia, che ospita gli appartamenti del Doge), fu edificata dopo il grande incendio del 1483 su progetto dell'architetto Antonio Rizzo. Dopo la caduta della Repubblica di Venezia nel 1797, il Palazzo non venne più utilizzato come sede del principe e delle magistrature ma fu adibito a sede di uffici amministrativi. Le prigioni, denominate "i Piombi", conservarono la loro funzione. Dopo l'annessione di Venezia al Regno d'Italia il Palazzo subì cospicui restauri e nel 1923 venne destinato a museo, quale è tuttora.

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BASILICA SAN GIORGIO

Basilica di San Giorgio

San Giorgio Maggiore è una basilica costruita da Andrea Palladio sull'isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. È una delle opere più note dell'architetto vicentino e si affaccia sul Bacino di San Marco. La facciata ha un unico accesso con ordine gigante di quattro colonne composite su alti plinti, sormontate da trabeazione reggente un classico timpano, come un tempio prostilo tetrastilo. Ciò si intreccia con un retrostante schema templare il cui frontone poggia su un architrave poco aggettante, retto da paraste. La soluzione inventata dal Palladio per questa facciata è fantasiosa ed è un contributo originale alla risoluzione di uno dei problemi più sentiti dagli architetti rinascimentali, cioè quello di trovare il modo di dotare di un prospetto ispirato al tempio classico un edificio tripartito come la chiesa cristiana a tre navate. Palladio mette assieme disinvoltamente due prospetti templari, uno per la navata centrale e uno minore spezzato per le due navate laterali. La pianta comprende un grande ambiente rettangolare diviso nella parte anteriore da tre navate con volte a botte, dal quale sporgono due esedre. Seguono un presbiterio quadrato e un profondissimo coro concludentesi a semicerchio. Cupola all'intersezione con il transetto. L'impressione è quella di una chiesa a pianta centrale, per la larghezza delle tre navate e per il fatto che il coro sia nascosto. L'edificio fu terminato nel 1576, mentre la sua facciata venne completata solo nel 1610 da Vincenzo Scamozzi, 30 anni dopo la morte del maestro.

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BASILICA DELLA SALUTE

Basilica della Salute

Nel 1630, più di mezzo secolo dopo la terribile pestilenza del 1575-77, il morbo si abbatte nuovamente su Venezia. Il doge fa voto di erigere una chiesa intitolata Alla Salute, chiedendo l’intercessione della Vergine Maria per porre fine alla pestilenza. La progettazione fu affidata al giovane architetto Baldassarre Longhena. Il suo progetto rispondeva alle esigenze di grandiosità richieste dalla Serenissima: una chiesa che doveva esaltare la Vergine e al tempo stesso la Repubblica. La basilica fu consacrata nel 1687.Dal punto di vista scenografico ed urbanistico la grande chiesa, sorta dove il Canal Grande sfocia nel Bacino di San Marco, fungeva da contraltare alle possenti cupole della basilica di San Marco, impreziosendo ulteriormente lo scenario. Esternamente la pianta ottagonale è contraddistinta da altrettanti prospetti architettonici, e il più grandioso è quello corrispondente alla facciata principale, caratterizzata da un imponente portale ed enfatizzata dall’ampia scalinata.

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BASILICA DEI FRARI

Basilica dei Frari

La Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari è una delle più imponenti chiese veneziane nonché uno dei massimi esempi d'architettura francescana. I frati francescani ottennero il terreno dal doge Jacopo Tiepolo nel 1250 e subito vi costruirono una piccola chiesa orientata dal lato opposto dell'attuale basilica che risale invece alla metà del XIV secolo e ha il suo modello nella veneziana San Giovanni e Paolo. A fianco svetta il campanile in cotto, uno dei più alti di Venezia, risalente al 1396.La facciata è dominata da un portale archiacuto e dalla splendida statua del Redentore benedicente di A. Vittoria. L'interno dela chiesa, organizzato a tre navate su una pianta a croce latina, contiene grandissimi capolavori dell'arte veneziana di tutti i secoli. Sull'altare maggiore domina L'Assunta del Tiziano, l'altare Pesaro vanta il Martirio di Santa Caterina di Palma il Giovane.

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PONTE DI RIALTO

Ponte di Rialto

Il Ponte di Rialto è uno dei tre ponti - assieme al Ponte dell'Accademia e al Ponte degli Scalzi - che attraversano il Canal Grande. Quello di Rialto rimane il più antico e sicuramente il più famoso. Il primo passaggio sul Canal Grande fu un ponte di barche costruito nel 1181 da Nicolò Barattieri, che eresse, tra l'altro, anche le due colonne in Piazza San Marco. Fu chiamato Ponte della Moneta, presumibilmente per via della Zecca che sorgeva vicino all'ingresso orientale. La crescente importanza del mercato di Rialto sulla sponda orientale del canale fece aumentare il traffico sul ponte galleggiante. Attorno al 1250 fu sostituito da un ponte di legno. Data la stretta associazione con il mercato, il ponte cambiò nome e diventò Ponte di Rialto. Nella prima metà del XV secolo lungo i lati del ponte vennero costruite due file di negozi. Nel 1503 venne proposta per la prima volta la costruzione di un ponte in pietra. Nei decenni successivi vennero valutati diversi progetti. L'attuale ponte in pietra ad arcata unica, disegnato da Antonio da Ponte, fu completato nel 1591. La struttura è molto simile a quella del precedente ponte in legno. Due rampe inclinate, con negozi su entrambi i lati, portano a una sezione centrale. Tutto il ponte è coperto da un porticato. Nonostante fosse ritenuto da alcuni fin troppo audace dal punto di vista ingenieristico, il ponte resiste tuttora, ed è diventato uno dei simboli architettonici di Venezia.

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GALLERIE DELL'ACCADEMIA

Accademia delle Belle Arti

Le Gallerie dell'Accademia si trovano in Dorsoduro 1050 a Venezia. Il museo espone opere, tra le altre, di Jacopo Bellini, Giovanni Bellini, Tintoretto e Tiziano. L’Accademia venne fondata nel 1750 sotto la guida del pittore Giovanni Battista Piazzetta. Nel 1756 venne riconosciuta dalla Repubblica con il nome di Accademia di Belle Arti ed ebbe Giambattista Tiepolo come presidente. All’inizio l’Accademia aveva sede in un magazzino di farina ed aveva un ruolo marginale nella vita artistica della città. Dopo mezzo secolo, durante gli sconvolgimenti del periodo napoleonico, venne trasformata in un ente di grande importanza. Durante questo periodo Napoleone Bonaparte confiscava le opere d’arte italiane per portarle a Parigi, inoltre vennero soppresse le chiese ed i monasteri e i loro tesori vennero sistemati altrove. Fu così che la nacque la Pinacoteca dell’Accademia, destinata ad accogliere alcuni dei dipinti presi agli edifici chiusi, ospitata in un complesso di edifici gotici e rinascimentali: la chiesa, il monastero e la scuola di Santa Maria della Carità. L’architetto incaricato di questa conversione fu Giovanni Antonio Selva (1751-1819). La Pinacoteca venne inaugurata nel 1809 e, dopo la sconfitta di Napoleone, accolse i dipinti veneziani restituiti da Parigi. Negli anni seguenti la collezione si arricchì grazie a lasciti e donazioni.

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